Vetro e archeologia sono i materiali dell’opera. Joan usa la spazzatura “della storia” per darne una versione del tutto personale.
I rifiuti diventano così reliquie, nel senso latino del termine:
Di questi scarti, passati al rango di detriti, reliquie della vita ordinaria, possiamo riconoscere l’aspetto usato, caotico e frammentato. Sono lì, ignari, nello stesso stato in cui sono stati abbandonati, poi ritrovati da archeologi, pazienti ricercatori di tracce della storia.
Joan Crous li restituisce nella loro realtà trasfigurata, come negativi in bianco e nero dei nostri ricordi.